Debutto a Milano per il BTX Café: i diritti delle persone transgender cominciano da un ambulatorio medico

Nel mese del Pride, BTX Bar lancia un format culturale gratuito e pop all’interno del suo ambulatorio di medicina estetica. Il primo appuntamento, lo scorso 23 giugno, ha acceso i riflettori su identità, corpo e salute trans, con ospiti come Priscilla, Miki Formisano e Christian Cristalli.

Nel mese del Pride 2025, BTX Bar ha inaugurato un nuovo spazio culturale nel cuore di Milano: il BTX Café, un format gratuito e inclusivo che trasforma l’ambulatorio medico in un luogo di confronto aperto a tuttƏ.
Lanciato il 23 giugno nel centro BTX Bar di Porta Venezia, il progetto ha dato voce a esperti, attivisti e rappresentanti della comunità LGBTQIA+ in un primo talk pubblico dedicato al corpo, alla transizione e al diritto alla salute.
Con l’occasione BTX Bar Italia lancia i suoi percorsi di medicina estetica per persone transgender e non binary.

Un ambulatorio diverso da tutto ciò che ci si aspetta

Ospiti del primo talk – condotto dalla giornalista Laura Bastianetto – sono stati la Drag Artist e attivista Priscilla, Miki Formisano, co-fondatore di Trans Agenda, Christian Cristalli, responsabile nazionale politiche trans di Arcigay, insieme a Camilla Di Pasquali, Founder e Medical Director di BTX Bar Italia, e Andrea Scotti, chirurgo plastico del BTX Bar e responsabile del percorso di riassegnazione chirurgica dell’Ospedale Niguarda.

Presenti in platea influencer, amici, pazienti, e rappresentanti di realtà come Agedo Nazionale e lo Sportello Trans di Ala Milano Onlus. L’obiettivo? Restituire la medicina estetica alla collettività come spazio di libertà e ascolto, dove la bellezza non è un fine, ma un percorso.

TRANS-formarsi per somigliarsi – Il corpo, l’identità, il diritto di essere se stessƏ

Sono corpi non previsti dalla società quelli delle persone transgender. Non conformi, in transizione, negletti o vituperati dalla comunità “civile”.

E, se i social sono il palcoscenico di un odio senza precedenti, la violenza – come ci ricorda la cronaca – dirompe troppo spesso nelle strade.

«I nostri corpi – ribadisce Christian Cristallisono corpi plurali, non convenzionali, unici e irripetibili come ciascun corpo a suo modo».

Nel cuore del BTX Café c’è la consapevolezza che il corpo può essere uno strumento di affermazione identitaria, e che la medicina estetica – se praticata con etica e umanità – può accompagnare con rispetto anche chi intraprende percorsi di transizione.

«Ogni persona è anatomicamente diversa. – spiega alla platea la Dott.ssa Camilla Di PasqualiLa medicina e la chirurgia estetica vanno poi misurate sulla persona che ci troviamo di fronte, per migliorare e potenziare quelli che sono i tratti forti del suo viso o del corpo, per tirar fuori quello che ci sembra nascosto. Al giorno d’oggi è possibile costruire un viso più femmiile o maschile, partendo dai lineamenti che abbiamo senza andare alla ricerca della forzatura e dell’esasperazione di questi caratteri. Il nostro modus operandi è invece quello di rispettare l’anatomia di partenza, senza andare a stravolgere un viso. In nessun caso». 

Quando il diritto alla salute viene negato, è la società ad avere bisogno di una diagnosi

Il talk ha acceso i riflettori sulle disuguaglianze sanitarie che colpiscono le persone transgender, spesso escluse da percorsi di prevenzione e screening oncologici.

«C’è una prevalenza di patologie oncologiche legate alle persone transgender – commenta Miki Formisano che spesso non si sottopongono a screening di prevenzione. […] tendiamo a disertare perché spesso il personale medico-sanitario è impreparato».

Anche il percorso legale di affermazione di genere, in Italia, resta a oggi costellato di ostacoli.

«Le persone trans – spiega Cristalli – non hanno la possibilità di vedere riconosciuti i propri documenti senza andare in tribunale e fare dei lunghi percorsi psico-diagnostici, anche molto costosi, che sono stigmatizzanti. Ricordiamo che fino al 2015 per vedersi riconosciuti legalmente, le persone trans venivano sottoposte a una sterilizzazione forzata.Io credo invece che andrebbe diagnosticata la società che crea malessere nel farci sentire persone. Basterebbe guardare oltre il nostro “stivaletto”: in Spagna, Danimarca, Olanda, le vite delle persone trangender e intersex comprendono una serie di percorsi e diritti che qui da noi non sono previsti».

Il Pride della discordia

Mentre i Pride in Italia si trovano sempre più sotto attacco – tra polemiche e defezioni degli sponsor – BTX Bar ha deciso di alzare la voce proprio nel mese più politico dell’anno, tornando a parlare di corpi, identità, salute e bellezza.

Se l’Ungheria di Orban ha vietato il Pride, il governo italiano già l’anno scorso, in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia, ha rifiutato di sottoscrivere la Dichiarazione europea a favore delle politiche per le comunità LGBTQIA+.

«Questo è il momento giusto per organizzare qualsiasi tipo di manifestazione che sia a sostegno della comunità transgender, sotto attacco in Italia e in tutto il mondo» – commenta Priscilla, la drag queen più famosa d’Italia – «La nostra società etero-cis-patriarcale ha paura della comunità trangender perchè rappresenta tutto quello che questa società combatte. E la combatte perché ne ha paura». 

Storie di vita, cura e rinascita

Il BTX Cafè è stato anche uno spazio importante di condivisione di storie ed esperienze personali.

A partire dall’intervento iniziale di Priscilla in un dialogo-monologo con Mariano (Gallo) l’attore che, indossando i panni di Priscilla, ha dovuto confrontarsi con la sua omofobia interiorizzata: «La paura è quella zona di apparente comfort da cui non vogliamo uscire e quando si ha paura non si vede la realtà. Mariano, non la vedova. Mariano, sono io. Mariano era in conflitto con Priscilla, non gli piaceva il suo modo di parlare, di vestire, di comportarsi, non la capiva. E Priscilla, sono io».

Anche Cristalli parla dei conflitti interiori causati dalle aspettative della società nei confronti di una persona rispetto al genere assegnato alla nascita: «Mi sono sentito sbagliato per tanti anni perchè ho smesso di chiedere quello che desideravo: mi era stato detto, spiegato e fatto capire bene che non ci si aspettava da me che io chiedessi quello. E credo che non ci sia niente di peggio di sentirsi giudicati e sbagliati. Abbiamo bisogno di una società capace di far sentire le persone accolte. Ciascuna persona dovrebbe avere uno spazio per potersi esprimere. E, se l’intento di BTX bar è quello di garantire una libera espressione di ciascuna persona, vuol dire che ci troviamo nel posto giusto».

Miki Formisano definisce “il baratro” l’esperienza autodistruttiva degli stupefacenti che, da giovanissimo, non gli hanno risparmiato l’esperienza del carcere e le  ripercussioni penali: «Fin da quando ero ancora una bambina, ho avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di sbagliato in me.  Non avendo gli strumenti per comprenderlo, ben presto ho deciso di intraprendere un percorso autodistruttivo. Non avevo la forza di farla finita e quindi mi sono fiondato sulle sostanze stupefacenti. Le sostanze stupefacenti esistevano per soffocare quel dolore che io avevo dentro: preferivo farmi male così per non sentire quell’altro dolore». 

La cura, come nella maggior parte dei casi, consiste nella consapevolezza. La  rinascita personale – hanno confermato tutti gli ospiti – coincide con una opportunità di confronto e di mutuo aiuto all’interno della comunità LGBTQIA+ e con esponenti “illuminati” della classe medica e del tessuto associativo del terzo settore. Per i più fortunati anche con l’amore. In primis verso se stessi.

«Quando conobbi Marilena, la mia compagna – racconta Miki Formisano  lei aveva già visto “Michele”, ancor prima che lo vedessi io. Erano gli albori di Internet e scoprii che c’erano dei gruppi di uomini transgender nascosti. E da lì subito iniziai a fare il mio percorso di affermazione di genere e capii che c’era anche possibilità di vivere, permettermi di nascere sotto tutti i punti di vista».

«Diciamo che mi ha salvato – conclude Formisano la proiezione della mia vita: capire che anche io potevo essere una persona serena, felice e capace di amare, perché io non ero capace di amare.

Quando manca l’amore nella vita, quando non ami te stesso, non puoi amare un’altra persona o amare gli altri in generale. Quindi quando ho capito che potevo amare me ho capito che potevo amare Marilena (sua moglie attuale), potevo amare la vita».

La trappola delle cure illegali e l’importanza di una medicina estetica inclusiva

Durante il talk è emersa anche la denuncia delle pratiche clandestine ancora presenti nella comunità trans, come ricordato da Antonia Monopoli, co-fondatrice dello Sportello Trans presso l’Associazione Ala Milano Onlus. Un esempio tra tutti: il silicone industriale iniettato senza igiene, in condizioni disperate.

«Molte di queste ragazze – racconta Antonia Monopoliche soccorriamo in strada si facevano trattare a casa dalla “bombardera”: questa trans sudamericana, che arrivava con delle taniche di benzina cariche di silicone, preso dal ferramenta, e delle siringhe lunghissime. Si facevano bombardare di silicone in tutto il corpo. Zero igiene. Per chiudere i buchi della siringa, si utilizzava l’attack o lo smalto delle unghie».

Complicanze che, quando non arrivano a causare un decesso, sono difficilmente correggibili e lasciano tracce indelebili: «Ci sono degli interventi – spiega Di Pasquali che venivano fatti in passato, come l’infiltrazione di silicone liquido (vietato in Italia dal 1992), che ha delle complicanze che poi vengono trattate con una chirurgia distruttiva, con  esiti importanti sia dal punto di vista estetico, sia funzionale».
Oggi la medicina estetica, se fatta a regola d’arte – spiega il Dott. Scotti – offre una gamma di trattamenti con risultati un tempo percorribili solo chirurgicamente: «L’evoluzione della medicina estetica per fortuna ha tolto tanto alla chirurgia, consentendo interventi non invasivi, non chirurgici e molto meno costosi con risultati un tempo raggiungibili esclusivamente col bisturi».

BTX Café: la rivoluzione continua a settembre

Il BTX Café tornerà con nuovi appuntamenti da settembre, sempre con ingresso libero. Con questo format, BTX Bar conferma la sua missione: rendere la medicina estetica uno strumento di cura, inclusione e libertà, anche attraverso percorsi dedicati, un registro alias per pazienti transgender e un team di specialistɒ empatici e preparati.

Per saperne di più su BTX Café e i prossimi eventi, continua a seguirci su www.botoxbar.it e sui nostri canali social.

Nasce a Milano il BTX Café: medicina estetica, cultura e diritti si incontrano in un ambulatorio di medicina estetica

Un ambulatorio che diventa spazio di confronto: il 23 giugno il debutto con una serata dedicata alla comunità trans

Prendete un ambulatorio di medicina estetica e togliete tutto ciò che vi aspettate: esclusività, stile patinato, distanza tra medico e paziente. Al loro posto, invece, mettete un format pop, accessibile e gratuito, dove si parla di diritti, identità, autodeterminazione e ovviamente ‘bellezza’.
È il cuore del nuovo progetto lanciato da BTX Bar® Italia: si chiama BTX Café, e il suo debutto è fissato per lunedì 23 giugno 2025, con un evento speciale dedicato ai diritti delle persone transgender e non binary.

Che cos’è il BTX Café

Il BTX Café è molto più di un ciclo di talk: è un format culturale disruptive e completamente gratuito, che smonta l’idea dell’ambulatorio come spazio esclusivo, per pochi, e lo riconsegna alla città come luogo di partecipazione, in cui la bellezza smette di essere un prodotto e diventa una possibilità di cura, di ascolto, di libertà.
Un’iniziativa che nasce per scardinare l’idea elitaria della medicina estetica e restituire alla città un luogo di cura e bellezza come spazio aperto, partecipato, trasformativo.

“Abbiamo voluto rompere gli schemi,” afferma Flavio Ronzi, CEO di BTX Bar, “e portare il dibattito là dove non ci si aspetta che avvenga. Il BTX Café nasce in un ambulatorio, ma è uno spazio libero, accessibile, dove la bellezza non è un ideale da rincorrere, ma un modo per esprimersi”.

Il primo appuntamento: TRANS-formarsi per somigliarsi

La serata inaugurale del 23 giugno si intitola “TRANS-formarsi per somigliarsi – Il corpo, l’identità, il diritto di essere se stessƏ” e sceglie di parlare di comunità trans: non come tema “caldo” da vetrina Pride, ma come realtà viva, colpita da attacchi crescenti ai diritti, anche in Europa.
Ospiti del primo incontro:

  • Priscilla – Drag Artist-Attivista transfemminista, recentemente al centro di polemiche per aver parlato di identità di genere in una scuola pubblica ad Acerra.
  • Miki Formisano – fondatore del collettivo intersezionale Human Pride e co-fondatore di ItaliaTrans Agenda
  • Christian Leonardo Cristalli – coordinatore di Casa Arcobaleno Lucy Salani e responsabile politiche trans di Arcigay Nazionale.
  • Camilla Di Pasquali, Founder & Medical Director BTX Bar

    “La medicina estetica- ha dichiarato Dott.ssa Camilla Di Pasquali, Founder e Medical Director di BTX Bar – se fatta con ascolto, rigore e umanità, può rappresentare un percorso importante anche per chi, come molte persone trans, desidera vedere riflessa nel proprio volto o nel proprio corpo l’identità che sente. Il nostro compito è accompagnare con rispetto e competenza questo processo”.

BTX Bar e la campagna Pride 2025: “Stop Being Fake”

Nel mese del Pride, BTX Bar ha lanciato anche la sua nuova campagna: “Stop Being Fake”. Riprendendo e ribaltando il celebre slogan pop di Paris Hilton, “Stop Being Desperate”, reso virale (e distorto) dai social nei primi anni 2000, BTX Bar lancia un messaggio chiaro: “levati la maschera, diffida dall’essere fake, abbraccia la tua autenticità”. Nelle settimane precedenti al Pride sono in programma altri eventi all’Euforia per costruire insieme una nuova grammatica del corpo e dell’identità. Il gran finale a fine giugno quando BTX Bar, insieme con La Boum, sfileranno con un carro proprio al Milano Pride, portando in strada il messaggio che bellezza e libertà non sono mai in contraddizione.


Link per registrarsi e partecipare all’evento:
https://www.eventbrite.it/e/btx-cafe-trans-formarsi-per-somigliarsi-tickets-1418643112739?aff=oddtdtcreator&utm_campaign=following_published_event&utm_content=follow_notification&utm_source=eventbrite&utm_medium=email&ref=eemail


🌈 BTX Bar protagonista al Roma Pride 2025: tra party, attivismo e ventagli cult

Il 13 e 14 giugno 2025, BTX Bar Italia ha acceso i riflettori su un Pride all’insegna dell’autenticità, con due eventi che hanno lasciato il segno nella capitale: lo “Stop Being Fake Party” nella Gay Street e la partecipazione al corteo del Roma Pride con un messaggio ironico e potente.
Primo “botox bar” d’Italia, fondato nel 2021, BTX Bar è diventato un presidio culturale e sanitario: un luogo dove estetica e attivismo si intrecciano. «Qualche giorno fa, a Roma, alcune trans sono state aggredite per strada», ricorda Flavio Ronzi, fondatore e Ceo. «Noi rispondiamo come sappiamo: creando bellezza, comunità e visibilità».

Venerdì 13 giugno: lo “Stop Being Fake Party” ha infiammato la Gay Street

Nel cuore della Gay Street di Roma, BTX Bar ha firmato una delle serate più iconiche del mese del Pride: lo “Stop Being Fake Party”, ospitato dallo storico locale Coming Out.
Un evento gratuito e aperto a tuttə, che ha trasformato Via di San Giovanni in Laterano in una vera e propria passerella di libertà, amore e bellezza autentica.

Drag show, dj set, luci rosa e slogan forti: tutto ha contribuito a creare un’atmosfera vibrante, con una partecipazione calorosa da parte degli amici del BTX Bar, la community LGBTQIA+, turisti, attivisti, volti noti e ospiti speciali
Il messaggio era chiaro: smettiamo di essere fake, scrolliamoci di dosso stereotipi, conformismo e paure.

Ecco la line-up della serata:
ORE 21:00 Inizio serata con Dj ivy

– ORE 21:15 Ingresso di Maruska (Saluti e presentazione della serata)

ORE 21:20 Performance Lip Sync di Grace GalubojOye Siri” (Jey Agredo)

ORE 21:40 Performance Lip Sync di Kim Lawlight “Botox” (M¥SS KETA)

ORE 22:00 Monologo in chiave comica di Maruska “STOP BEING FAKE”

ORE 22:10 Performance Live di Maruska “I Am What I Am” (Gloria Gaynor)

– ORE 22:15 Dj set con Dj Anna Cullen con live performance di Grace Galuboj e Kim Lawlight

– ORE 22:45 Monologo della stand-up comedian Adriana Tedeschi

– ORE 23:00 Live performance di Beatrice Quinta e Dj Maggie

ORE 23:30 Dj set con Dj Anna Cullen

ORE 23:45 Performance Live di Maruska “Fashionista” (Jimmy James)

– ORE 00:00 Saluti Finali e consegna del premio “Walk with Pride Awards 2025” ai portavoce di BTX Bar Italia Flavio Ronzi e Matteo Micucci e alle guest star della serata Beatrice Quinta e Adriana Tedeschi.

Foto di Anna Benedetto “Visual Teller”

Sabato 14 giugno: ventagli “Rughe e paura (di voi) mai avute” per tuttə al Roma Pride

Il giorno successivo, BTX Bar ha sfilato al Roma Pride 2025, portando con sé uno degli oggetti più fotografati e condivisi del corteo: i ventagli con la scritta “STOP BEING FAKE / Rughe e paura (di voi) mai avute”.
ll BTX bar si è unito alla folla, che rivendicava con orgoglio il diritto ad esserci, co un suo messaggio ironico ma potente, giocato sul linguaggio della medicina estetica per rovesciare lo stigma e ribadire un principio fondamentale: nessuna paura di mostrarsi per ciò che si è, rughe incluse.

Lo staff del BTX Bar ha distribuito migliaia di ventagli lungo il corteo, ricevendo abbracci, sorrisi e apprezzamenti da parte di manifestanti di tutte le età. Il gesto è diventato virale sui social e ha rafforzato il posizionamento del BTX Bar come spazio inclusivo, pop e consapevole, che unisce estetica e attivismo.

Foto di Anna Benedetto “Visual Teller”

Un messaggio chiaro: la bellezza non è una maschera, ma una forma di libertà

Con questi due eventi, BTX Bar Italia ha dimostrato che la medicina estetica può (e deve) avere anche un ruolo culturale, rompendo tabù e sostenendo la libertà di autodeterminarsi.

Il Roma Pride 2025 non è stato solo un momento di visibilità, ma una presa di posizione contro ogni forma di odio e conformismo, a favore di una bellezza autentica, plurale, portatrice di armonia, mai giudicante.

Photoaging: cos’è, come prevenirlo e i trattamenti più efficaci per contrastarlo

Che cos’è il photoaging e perché è importante conoscerlo

Il photoaging, o fotoinvecchiamento cutaneo, è una forma di invecchiamento della pelle causata principalmente dall’esposizione ai raggi ultravioletti (UV), sia solari che artificiali. A differenza del normale chronoaging, legato all’età anagrafica, il photoaging colpisce soprattutto le aree foto-esposte come viso, collo, décolleté e mani.

Il sole è resposabile per l’80% dei segni dell’invecchiamento sul viso, anche in soggetti giovani, causando:

  • Rughe sottili
  • Discromie (macchie cutanee)
  • Perdita di tono e luminosità
  • Ridotta elasticità della pelle

I danni del sole sulla pelle: un rischio sottovalutato

Il sole è vita, ma può diventare un nemico della pelle se non ci si protegge adeguatamente.
L’esposizione non protetta ai raggi UVA e UVB:

  • Danneggiano il DNA cellulare producendo difetti genetici o mutazioni che possono portare a cancro della pelle e l’invecchiamento precoce
  • Stimolano la formazione di radicali liberi
  • Alterano le fibre di collagene ed elastina

Il risultato è un’accelerazione dell’invecchiamento cutaneo, che può essere evitata adottando comportamenti corretti tutto l’anno, anche nelle giornate nuvolose.


La prevenzione è la strategia più efficace contro il fotoinvecchiamento.
Secondo la Dott.ssa Ilaria Capuano, specialista in medicina estetica del BTX Bar di Roma, la skincare routine ideale per prevenire e contrastare il photoaging consiste in:

🧴 Protezione solare quotidiana:
Usare ogni mattina una crema viso idratante con SPF 50+, schermatura UVA/UVB e infrarossi, anche in città.

💉 Peeling delicati in primavera e estate:
Ideali quelli a base di acido cogico e TCA tamponato, che uniformano l’incarnato, stimolano il collagene e non sensibilizzano al sole.


I trattamenti medico-estetici per contrastare il photoaging

In autunno e inverno è possibile intervenire in profondità con trattamenti più intensivi:

🔬 Peeling medi al TCA (acido tricloroacetico):
Aiutano a levigare la pelle, eliminare discromie e riattivare il turnover cellulare.

🔦 Laser Q-Switched:
Tecnologia precisa e selettiva, come il Laser Harmony XL Pro che agisce sulle macchie cutanee senza danneggiare i tessuti sani.

Laser frazionato non ablativo:
Stimola il ringiovanimento cutaneo in profondità, migliorando tono, texture e luminosità del viso.

💧 Biorivitalizzazione con acido ialuronico:
Un mix di vitamine, aminoacidi e acido ialuronico per preparare la pelle all’estate e rigenerarla dopo l’esposizione solare.


Photoaging: conclusioni e consigli finali

Contrastare il photoaging non significa rinunciare al sole, ma imparare a vivere l’esposizione in modo intelligente e protetto, non solo d’estate ma per tutto l’anno.
La cura della pelle non è solo una questione estetica, ma un vero atto di salute e benessere quotidiano.

Scegli prodotti di qualità, affidati a specialisti qualificati e non dimenticare mai la protezione solare: è il primo gesto di bellezza anti-età.

Prenota qui il tuo trattamento preferito.

Botox shaming e senso di colpa: quando il botox diventa reato morale

di Anna Benedetto

Reato di botox. Colpevoli tutti: chi lo fa, chi non lo fa, chi lo desidera ma non lo ammette, chi lo fa ma non lo dice e chi invece ne parla troppo in giro. A salire sul patibolo, soprattutto le donne. Meglio se mature, quindi di per sé già “colpevoli” di invecchiare. Giudici e boia sono spesso “le amiche”, i colleghi, i familiari, persone vicine alla cerchia di appartenenza e per questo influenti. E poi ci sono i “vecchi amici” da cui è impossibile separarsi, come il Super-Io, il nostro acerrimo giudice interiore.

Donne Vip e inquisizione

Se il tema è “donne Vip e bellezza”, il clima poi è quello da Grande Inquisizione, dove follower, haters e giornalisti sono sempre pronti a mettere le mani sulla tastiera per trasformarsi in “infallibili” Torquemada.
Da Jennifer Lopez, 55 anni, anche detta “J-gLOw” per la sua pelle splendida “come diamante” (cit. Marcella Bella), regolarmente presa d’assalto dai suoi follower più propensi a pensare che il suo segreto di bellezza sia il Botox, più che l’olio di oliva e la sua miracolosa skincare.
«Per favore non chiamatemi bugiarda – commenta Lopez – Per la 500 milionesima volta…Non ho mai fatto il Botox o usato altri trattamenti iniettabili!!».

Per chi invece non ha mai detto di essere”like a Virgin” rispetto agli interventi di medicina estetica – vedi Madonna of course – scatta la gogna. Tra le tante shitstorm riservate alla cantante, una volta superati i 60, è la gragnola di commenti ricevuti dopo la sua apparizione alla  65ª edizione dei Grammy nel 2023.

Madonna stessa ha risposto a queste critiche con un lungo post su Instagram, denunciando un atteggiamento di “ageismo e misoginia” nei confronti di una donna che, pur essendo diventata una icona, non ha mai smesso di lavorare duro e di fare da apripista a tutte le donne che verranno dopo di lei perché possano avere vita più facile in avvenire.


«Ancora una volta – dice Miss Ciccone – mi trovo sotto il riflesso dell’ageismo e della misoginia che permeano il mondo in cui viviamo. Un mondo che si rifiuta di celebrare le donne dopo i 45 anni e sente il bisogno di punirle se continuano a essere forti di volontà, lavoratrici e avventurose».

Al suo sopracciglio, scatenate l’inferno

In Italia, la pressione sociale sulle donne che scelgono di sottoporsi a trattamenti estetici come il Botox è forse ancora più forte. Lo sa bene Patty Pravo, la cui intervista a “Belve” del 2023 è diventata virale, proprio per aver detto di non essersi mai rifatta niente, di fronte ad una spaesata Francesca Fagnani.

Chi invece va in onda subito dopo una fiala di Botox rischia di sentirsi chiamare “mostro”, “sorcio” o “trans”. È solo uno tra gli ultimi casi quello della conduttrice TV Veronica Maya, vittima di Botox shaming a causa del suo sopracciglio asimmetrico, causato da una iniezione di tossina botulinica fatta troppo a ridosso di una trasmissione e dunque non ancora assestata.

Parallelamente, le dive che decidono di non ricorrere alla medicina estetica o di invecchiare naturalmente spesso subiscono le più aspre dimostrazioni di ageismo.
Come se un un corpo – come quello della donna – che nei media e nella pubblicità è visibile solo se viene “sessualizzato”, non avesse più scena né dignità una volta decisa la “data di scadenza”.

Eva, la Bellezza e il mito del sacrificio

Anche per le donne “normali”, quando si tratta di aspetto estetico, i riflettori restano accesi. Ed è sempre stato così. Nel corso della storia, la bellezza – soprattutto femminile – è stata la lente della visibilità e dell’inclusione sociale.
Suo immancabile corollario: il sacrificio.
Dai busti vittoriani ai tacchi vertiginosi, dagli impacchi tossici di bellezza al piombo delle corti rinascimentali fino alle pratiche più estreme delle tribù Masai.
Il dolore a cui sottoporsi per perseguire determinati risultati estetici era il pegno da pagare per “meritare” di essere ammirate e corteggiate.
Di essere “viste”, nella maggior parte dei casi.
Un retaggio sociale, antropologico, estetico che ha plasmato non solo i canoni, ma anche il nostro modo di percepire noi stesse.
L’acne, la cellulite, il peso corporeo, l’età che avanza, ancora oggi sono tra i nemici più acerrimi del benessere emotivo che una donna incontra nella sua vita fisiologica. 

Il senso di colpa ha rimpiazzato il corsetto

E oggi? Il senso di colpa è il nuovo busto contenitivo.
Le donne, oggi, sembrano incastrate in un paradosso perfetto: si sentono in colpa sia quando decidono di ricorrere alla medicina estetica – accusate di essere superficiali, insicure, artefatte, eccessive, esibizioniste – sia quando non lo fanno. E si sentono inadeguate, trascurate, colpevoli di non aver fatto “abbastanza” per migliorarsi.
Non abbastanza dieta. Non abbastanza fitness. Non abbastanza skincare, sonno, meditazione, detox o il nuovo trend di benessere del momento.
Questo avviene, però, principalmente in Italia dove il culto del “naturale, ma non troppo” si accompagna alla condanna pubblica del bisturi e della siringa.
All’opposto, in Paesi come la Corea del Sud la chirurgia estetica e i vari “rituali di bellezza” sconfinano nell’ossessione, considerati un passaggio quasi obbligato nella costruzione del successo sociale e professionale.
Nella nostra fetta di mondo, il mantra del self care è diventato una trappola a due vie: se ti prendi cura di te con strumenti medici, sei giudicata. Se non lo fai, sei comunque giudicata (anche da te stessa).
Il risultato? Una generazione di donne iper-performanti, con l’autostima ad orologeria e il senso di colpa come partner fisso.
Ma il vero tema non è l’estetica. È la narrazione tossica del dover sentirsi “abbastanza” per qualcun altro. Per l’occhio di chi guarda. Per il filtro di Tik Tok. A prova di dito dei follower, sempre pronti a commentare. Una battaglia impari, che miete vittime silenziose.
E allora forse è ora di smettere di cercare la perfezione e iniziare a cercare la libertà: quella di scegliere, senza sentirsi sbagliate in ogni caso.

I benefici psicologici del Botox: evidenze scientifiche

La Scienza ci assolve. Lo avreste mai detto?
Diversi studi scientifici recenti dimostrano che i trattamenti come il Botox, se realizzati in modo armonico e personalizzato, possono migliorare l’umore, la percezione di sé e la qualità delle interazioni sociali.
il Botox può avere effetti positivi sul benessere psicologico. Una meta-analisi del 2024 ha evidenziato come le iniezioni di Botox riducano i sintomi di depressione lieve o moderata, migliorando l’autostima e la percezione corporea dei pazienti.
Il meccanismo alla base di questo beneficio è legato alla teoria del feedback facciale, secondo cui le espressioni del volto influenzano le emozioni. Riducendo le rughe di espressione negative, il Botox può contribuire a migliorare l’umore e a ridurre ansia e depressione. Inoltre, oltre il 70% dei pazienti trattati ha riportato un miglioramento significativo della propria immagine corporea, con un conseguente aumento della fiducia in se stessi e del benessere mentale.
Un altro studio mette in evidenza un effetto benefico sul trattamento della depressione paragonabile all’uso di farmaci. Solo per citarne alcuni.

In sintesi: quando ti vedi meglio, ti senti meglio.
E questo ha un impatto reale, misurabile, sulla tua vita.
Con ricadute sulle relazioni sociali, il lavoro, il menage familiare e la psiche.

La campagna di BTX Bar per una medicina estetica sicura

In scienza e coscienza. Due termini che non andrebbero mai separati. Soprattutto dagli “addetti ai lavori”.
La medicina estetica non è un trucco per nascondersi o omologarsi, ma uno strumento per sentirsi più in armonia con se stessi. E il punto non è “rifarsi”, ma non farsi male con aspettative irrealistiche o – ancor peggio – affidandole nelle mani di improvvisati.

Secondo un recente report dei NAS, solo a Roma, il 25% dei centri estetici risulta fuorilegge. C’è chi “esercita”, senza avere una professione: a casa, in centri estetici, parrucchieri, hall di hotel.
L’offerta di questi improvvisati “Doctor Frankenstein” accoglie, del resto, una domanda sempre in crescita. Il mercato della medicina estetica in Italia è un trend in aumento per tutti i segmenti d’età, dove la richiesta delle donne rappresenta l’80% del mercato e la fascia d’età 19-34 effettua il 40-45% delle procedure ed è la più influenzata dalle mode e dai trend social.

Urge pertanto una “presa in carico” etica, ancor prima che medico-scientifica, di ogni potenziale paziente. È fondamentale che ogni donna possa scegliere liberamente di prendersi cura del proprio aspetto, senza subire giudizi o colpevolizzazioni.
Ma soprattutto che possa farlo in sicurezza in un ambulatorio, per mano di un medico specialista.
Nelle testimonianze di donne “sfigurate” da reazioni avverse, causate da trattamenti effettuati da mani e in contesti non professionali, il senso di colpa campeggia incontrastato.
Il “Cosa ho fatto?!” si sostituisce al “Cosa mi hanno fatto?!.
Come se la responsabilità di un intervento chirurgico andato male potesse ricadere sul paziente sotto anestesia. Tutto questo a dimostrazione del retaggio psicologico di cui abbiamo parlato.

Affidarsi a medici professionisti certificati garantisce non solo la sicurezza dei trattamenti, ma anche un percorso che valorizzi il benessere psicofisico complessivo, riconoscendo il Botox non solo come un trattamento estetico, ma anche come un possibile alleato per il benessere psicologico.
Il Botox Bar ha lanciato questa campagna di informazione, perchè la bellezza può essere una scelta, ma la sicurezza non dovrebbe esserlo mai.

 Vademecum Medicina Estetica

Come evitare falsi medici e affidarsi a un professionista

“Faresti mai un intervento al cuore dal parrucchiere?”  BTX Bar® Italia lancia il vademecum sulla sicurezza nei trattamenti di medicina estetica

Roma, 25/3/2025 Gli ultimi casi di cronaca hanno riacceso i riflettori su una problematica grave e sempre più diffusa: il dilagare di trattamenti estetici invasivi effettuati da personale non medico in centri privi di autorizzazione sanitaria.

Interventi che, pur presentati come semplici procedure estetiche, sono in realtà vere e proprie pratiche di medicina estetica, che richiedono competenze specialistiche e standard di sicurezza elevati.

La notizia

È di stamattina la notizia per cui, ad esempio, solo a Roma, il 25% dei centri estetici risulta fuorilegge. Le indagini condotte dai NAS hanno evidenziato numerose irregolarità, tra cui l’uso improprio di strumenti come la hyaluron pen per iniettare acido ialuronico in profondità nel derma, una pratica riservata esclusivamente a medici esperti.

Questi episodi dimostrano quanto sia fondamentale distinguere tra trattamenti estetici superficiali e procedure mediche, per garantire la sicurezza dei pazienti.

BTX Bar® Italia, il primo botox bar nato nel 2021, si impegna da sempre a promuovere una medicina estetica sicura, etica e trasparente. Nei suoi ambulatori, ogni trattamento è eseguito da medici altamente qualificati, con prodotti certificati e protocolli rigorosi che rispettano i più alti standard medico-sanitari.

“Abbiamo fondato il BTX Bar perché crediamo che la medicina estetica debba essere accessibile a tutti e perché vogliamo abbattere la distanza tra medico e paziente, offrendo cure e trattamenti in un ambiente informale. Ma accessibilità non significa abbassare gli standard di sicurezza o chiudere un occhio sulla prevenzione”. Così dichiara Flavio Ronzi, uno dei fondatori del BTX Bar. 

Il Vademecum

Il vero benessere – ha continuato il direttore scientifico di BTX Bar Camilla di Pasquali – non si trova rincorrendo modelli irrealistici o affidandosi a chi s’improvvisa. Un trattamento eseguito da personale non qualificato e in ambienti non abilitati e non idonei può mettere a repentaglio la salute e, nei casi più gravi, anche la vita delle persone.

La medicina estetica non è un trend da inseguire, ma una scelta consapevole che deve sempre garantire sicurezza e professionalità. Per questo motivo abbiamo deciso di lanciare il vademecum “Faresti mai un intervento al cuore dal parrucchiere?”

La campagna, lanciata oggi sul sito botoxbar.it, è volta alla sensibilizzazione delle persone sull’importanza di affidarsi esclusivamente a professionisti certificati. Sul sito e sui canali social di BTX Bar, a partire da oggi, sarà disponibile una guida per informare i pazienti e aiutarli a diffidare da tutte quelle pratiche non idonee e dannose per la propria salute.

La campagna poi andrà avanti nei prossimi mesi con una serie di eventi di sensibilizzazione perché la cura di sé è un diritto, ma deve avvenire nel rispetto della sicurezza e della legalità. 

BTX Bar® Italia – Best Aesthetic Results. Sicurezza, professionalità, trasparenza.

Gummy smile: come correggerlo con filler e Botox

Gummy Smile: filler o Botox?

Il sorriso gengivale, o gummy smile, indica una condizione in cui si espone una porzione eccessiva di gengive superiori quando si sorride. Anche detto “sorriso cavallino”, questo fenomeno può risultare per alcune persone un inestetismo, psicologicamente problematico fino al punto di inibire il sorriso. Questa condizione riguarda il 10% della popolazione.

Cause del sorriso gengivale

La causa di un gummy smile può essere attribuita a diversi fattori, tra cui:

  • ipersviluppo del muscolo elevatore del labbro superiore: questo muscolo, se troppo attivo, solleva eccessivamente il labbro superiore durante il sorriso, esponendo le gengive;
  • posizione e lunghezza del labbro superiore: un labbro superiore più corto o troppo mobile può accentuare l’esposizione delle gengive;
  • iperplasia gengivale: un aumento del volume del tessuto gengivale può portare a un sorriso che espone più gengiva del normale;
  • denti corti o posizione dei denti: problemi ortodontici, come i denti che non si estendono abbastanza o sono troppo corti, possono contribuire a determinare questo effetto.

Implicazioni psicologiche

Il gummy smile, se percepito come un difetto estetico, può avere un impatto sulla qualità della vita dei pazienti, causando insicurezze nel sorriso e influenzando la loro autostima.

Questo può portare a:

  • evitare di sorridere apertamente
  • difficoltà nelle interazioni sociali e professionali
  • una sensazione di disconnessione con l’immagine corporea
Il sorriso gengivale di Miley Cyrus: prima e dopo

Trattamento con filler o Botox

Ci sono diverse opzioni per correggere il sorriso gengivale. Si va da esercizi specifici per allenare i muscoli facciali ed attenuare l’effetto, a trattamenti correttivi non invasivi (e reversibili) come il Botox e i filler, ad opzioni ortodontiche, fino a ricorrere alla chirurgia maxillo-facciale .

In medicina estetica la prima valutazione viene fatta sulle proporzioni e i volumi delle labbra. I filler dermici di acido ialuronico sono molto efficaci, specialmente se in presenza di labbra sottili, che accentuano la già eccessiva esposizione delle gengive. Aumentando il volume alle labbra, migliorando il contorno ed armonizzando il sorriso, minimizzando la quantità di gengiva esposta. 

l trattamento con il Botox (tossina botulinica di tipo A) è un’altra soluzione ugualmente rapida e non invasiva, che mira a ridurre l’attività muscolare che solleva eccessivamente il labbro superiore. È una delle opzioni più comuni in medicina estetica per correggere questo inestetismo senza la necessità di interventi chirurgici.

Il Botox agisce bloccando la trasmissione nervosa nei muscoli trattati, mettendo “a riposo” in maniera temporanea la loro attività. Nel caso del sorriso gengivale, la tossina botulinica viene iniettata nel muscolo elevatore del labbro superiore per:

  • ridurre l’iperattività del muscolo che solleva il labbro
  • contenere l’esposizione eccessiva delle gengive durante il sorriso
  • restituire un sorriso più equilibrato e naturale.
Gummy smile: prima e dopo trattamento con Botox
Gummy smile: prima e dopo trattamento con Botox

Tecnica di iniezione

Il trattamento è rapido e minimamente invasivo. Vengono effettuate piccole iniezioni di Botox (tipicamente da 4 a 6 punti) nei muscoli elevatori del labbro superiore, in un’area specifica sopra gli incisivi centrali e laterali.

La quantità di Botox somministrata varia in base alla forza del muscolo elevatore del labbro superiore e alla risposta individuale del paziente.

Durata degli Effetti

Il trattamento a base di filler è immediatamente visibile a fine trattamento ed ha una durata media di circa dai 4 ai 6 mesi, al termine dei quali è possibile procedere con un ulteriore iniezione per mantenere il risultato desiderato. 

Gli effetti della tossina botulinica per correggere il sorriso gengivale si manifestano invece dopo 3-5 giorni, raggiungendo il massimo effetto in circa 2 settimane. La durata dell’effetto varia da paziente a paziente, ma generalmente dura tra i 3 e i 6 mesi. Successivamente, qualora il paziente lo desideri, sarà necessario ripetere il trattamento.

Vantaggi di acido ialuronico e Botox

  • Non invasivo: Non richiede incisioni o periodi di recupero.
  • Minimo dolore: Le iniezioni sono rapide e generalmente ben tollerate.
  • Risultati naturali: Il trattamento dona un sorriso più equilibrato senza alterare la naturale espressione del volto.
  • Recupero rapido: Il paziente può tornare alle attività quotidiane subito dopo il trattamento.
  • Soluzione reversibile e non chirurgica: non si tratta di una soluzione definitiva. Una volta svaniti gli effetti della tossina botulinica, il paziente è libero di decidere se e quando ripeterlo nell’arco della vita.

Considerazioni e limitazioni

Sebbene i trattamenti con filler e Botox per il gummy smile siano sicuri ed efficaci, non sono adatti a tutti i pazienti. Occorre considerare alcuni fattori:

  • Follow-up e controllo del trattamento: poiché si tratta di una soluzione temporanea, è necessario che il medico estetico monitori l’effetto e pianifichi eventuali ritocchi per mantenere i risultati desiderati.
  • Casi di eccessiva iperplasia gengivale o problemi dentali: in questi casi, il trattamento con filler e/o botox potrebbero non essere sufficiente e potrebbe invece essere necessario un intervento chirurgico o odontoiatrico aggiuntivo.
  • Efficacia variabile: non tutti i pazienti rispondono allo stesso modo al botox, e alcuni potrebbero necessitare di dosi maggiori o iniezioni multiple per ottenere i risultati desiderati.

Il consiglio della Dottoressa Martina Aliberto

Il gummy smile è una condizione comune che può avere un impatto estetico significativo sulla percezione di sé del paziente, limitandolo nell’espressività della gioia attraverso il sorriso. Il trattamento con filler e Botox , come abbiamo potuto vedere durante la nostra Masterclass alla Rinascente (QUI) offre una soluzione non invasiva, rapida e sicura per migliorare l’equilibrio estetico del sorriso. Sebbene non siano soluzioni applicabili a tutti i tipi di sorriso gengivale, rappresentano una delle opzioni principali per i pazienti che cercano un risultato naturale e senza chirurgia. La personalizzazione del trattamento e la valutazione attenta delle caratteristiche individuali del paziente sono sempre fondamentali per garantire il successo dell’intervento di medicina estetica.


Questo articolo è stato scritto dalla Dottoressa Martina Aliberto
Medico Estetico presso il BTX Bar Italia di Milano

Semaglutide face: i rimedi della medicina estetica

Semaglutide face: i rimedi della medicina estetica

L’obesità è una malattia cronica, complessa e multifattoriale. Il suo trattamento, per essere efficace e duraturo, richiede un approccio medico multidisciplinare, informando e coinvolgendo il paziente in ogni decisione.

Nel giorno internazionale del “World Obesity Day” ripercorreremo i più recenti progressi della scienza medica nella lotta a questa epidemia che colpisce nel mondo oltre un miliardo di persone (si stima che entro il 2035 metà della popolazione mondiale sarà in sovrappeso od obesa). Scopriremo come la chirurgia e soprattutto la medicina estetica siano diventate le migliori alleate di medici internisti, endocrinologi, nutrizionisti, chirurghi bariatrici e psicologi ma soprattutto del paziente che intende rivoluzionare il suo “sistema” metabolico ma soprattutto psico-fisico.

Chi è affetto da questa malattia, oltre a dover quotidianamente trovare motivazione e combattere lo stigma di una società (talvolta anche quella medica più retriva) grassofobica che discrimina e colpevolizza le persone dai corpi “non conformi”, rischia di perdere la gioia di dimagrire.

I danni collaterali di un dimagrimento importante

Dimagrire e sentirsi più brutti è un paradosso. E pure i “danni collaterali” di un dimagrimento importante possono essere una serie di inestetismi, che rendono viso e altre parti del corpo cadenti e poco toniche. Il viso si scava, con l’emersione di segni e nuove rughe, la lassità cutanea diventa generalizzata, la pelle in molte aree del corpo diventa flaccida, con eccessi che talvolta possono necessitare di una rimozione chirurgica.

Grazie ai progressi medici più recenti nel trattamento dell’obesità, la perdita di peso può anche essere molto veloce. Esiste una vasta gamma di interventi di chirurgia bariatrica, più o meno invasivi, così come è possibile, oggi, prescrivere (a partire da certi livelli di obesità e/o comorbidità con altre patologie) “nuovi” farmaci come liraglutide, semaglutide o tirzepatide, utilizzati finora per il trattamento del diabete.

Esattamente come questi farmaci hanno risolto, in alcuni casi, condizioni di obesità un tempo trattabili solo chirurgicamente, la medicina estetica si è evoluta al punto di sostituirsi con successo alla chirurgia estetica per trattare alcuni degli inestetismi legati ad una perdita di peso massiva.

Semaglutide face e perdita di peso

Si parla di «Semaglutide face» o di «Ozempic face» per indicare la perdita di volume su viso e collo causati da una perdita di peso veloce, ottenuta grazie all’uso del farmaco, un fenomeno degli ultimi anni. Reso celebre dalle star di Hollywood che lo usano per perdere chili velocemente, in Italia il suo uso dal 2024 è autorizzato anche per il trattamento dell’obesità.

Il principio attivo di questo medicinale (il cui nome commerciale in Italia è Ozempic o Wegovy) è la semaglutide: una molecola che – semplificando – agisce ingannando il cervello per creare una sensazione di sazietà e pienezza, riducendo la frequenza e l’intensità dell’appetito, rallentando lo svuotamento dello stomaco e spingendo chi la assume a preferire cibi più salutari rispetto a quelli ad alto contenuto di grassi e calorici.

Ozempic face: gli eccessi delle star

L’effetto di invecchiamento sul volto

Nei pazienti il trattamento con semaglutide comporta:

  • perdita media di peso corporeo del 21,1%;
  • riduzione del volume del grasso temporale superficiale del 41,8%;
  • perdita volumetrica del 69,9% nel grasso superficiale delle guance.

I pazienti in trattamento con semaglutide appaiono mediamente 5 anni più anziani rispetto a quelli non sottoposti a tale terapia. Il repentino dimagrimento determina infatti significative alterazioni volumetriche del volto simili a quelle tipiche dei processi di invecchiamento.

Gli “effetti collaterali” della semaglutide face sono direttamente proporzionali alla velocità a cui è avvenuto il dimagrimento e all’età del soggetto: in quelli più giovani le strutture connettivali sono più resistenti e la pelle, più tonica, mantiene una maggiore elasticità. Su un viso più maturo invece la qualità della pelle è più ridotta e soggetta a gravità, indebolimento muscolare e riassorbimento osseo. Su soggetti over 40 il decadimento è dovuto non solo al dimagrimento, ma anche agli iniziali processi di invecchiamento: riassorbimento osseo, involuzione dei compartimenti profondi e lassità muscolo- legamentosa.sa.erdita di peso accelera ulteriormente il naturale processo di invecchiamento del volto.

Prevenzione e trattamento con la medicina estetica

La medicina estetica può migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti obesi o ex-obesi attraverso diverse procedure che affrontano i problemi estetici e funzionali derivanti dalla perdita di peso. Insieme a una perdita di peso graduale, una dieta equilibrata e la ginnastica facciale, la medicina estetica si è imposta come il gold standard delle strategie per prevenire e/o intervenire su queste problematiche.

Il numero di trattamenti non chirurgici per il miglioramento della lassità cutanea corporea è in crescita in tutto il mondo, salendo, in soli 4 anni, al 40,9% dal 2019 al 2023. A seguire le principali indicazioni di trattamento, secondo la gravità delle condizioni di partenza del paziente:

  • Filler dermici per la bioristrutturazione del volto
  • Procedure di lifting non chirurgico (es. dispositivi a base di radiofrequenze)
  • Lipofilling
  • Chirurgia

Un “case study” della Dottoressa Camilla Di Pasquali

Non solo i pazienti, ma anche la comunità scientifica necessita di formazione rispetto a queste nuove tendenze, risolutive senza essere invasive, della medicina estetica.

A tal proposito, la Dott.ssa Camilla Di Pasquali, chirurgo plastico, fondatrice e Medical Director BTX Bar, è stata panelist e live injection trainer nel corso del 26° Congresso Internazionale di Chirurgia e Medicina Estetica della SIES (Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica), lo scorso febbraio a Bologna.

Camilla Di Pasquali, Medical Founder BTX Bar Italia
Camilla Di Pasquali, Medical Director BTX Bar

Scelta da Allergan Medical Institute come trainer nei suoi centri di eccellenza e confermata per il suo expertise in sede congressuale, la Dott.ssa Di Pasquali a Bologna ha trattato, davanti a una platea gremita di colleghi medici, il caso di Anna, una donna over 50, fino a quel momento mai sottoposta a trattamenti di medicina estetica.

«Abbiamo fatto un trattamento multilayer con filler ibrido anti-age per il viso HArmonyca – ci spiega la Dott.ssa Di Pasquali – ovvero, in base alla necessità della paziente, abbiamo ricostruito riassorbimento osseo e tessuti profondi con acido ialuronico specifico per la zona. Abbiamo inoltre migliorato la proiezione strutturale del mento che era carente di costituzione e rimesso in tensione i legamenti del sistema muscolo aponeurotico del viso. In ultimo, con un prodotto in grado di migliorare la qualità cutanea, abbiamo trattato zigomo, zona precarotidea e angolo della mandibola per trazione e ripristino della componente collagenica cutanea». 

MD codes per una bellezza dinamica emozionale

Le tecniche di iniezione dell’acido ialuronico messe in pratica dalla Dott.ssa Di Pasquali sono state codificate dal Dottor Mauricio De Maio, chirurgo plastico brasiliano, pioniere del concetto di “bellezza dinamica emozionale”.  

Partendo da una perfetta conoscenza anatomica del volto, il Dottor De Maio ha traslato il know-how affinato in sala operatoria, riportandolo al mondo della medicina estetica. Il fine del trattamento estetico è intervenire sull’intera struttura del volto con filler di acido ialuronico di ultima generazione, nel rispetto della fisionomia, dell’espressività, e delle emozioni che ogni viso esprime. Il medico, come uno scultore, non riproduce un canone estetico esterno a quel volto, ma tira fuori dal singolo volto la versione migliore di se stesso.

Per ottenere questi risultati, De Maio ha ideato e trasmesso alla comunità scientifica la tecnica degli “MD codes“, un codice standardizzato di intervento che permette la personalizzazione del trattamento in modo da avere risultati ottimali e sempre prevedibili.

Si tratta di 75 punti precisi d’iniezione, definiti dai dati anatomici e chirurgici dei diversi compartimenti del viso tenendo conto dei rilievi ossei, scomparti grassi, strutture nervose e vascolari. A ogni punto d’iniezione corrisponde uno specifico tipo di acido ialuronico secondo l’effetto desiderato, tenendo conto dei fattori anatomici locali quali riassorbimento dell’osso sottostante o scioglimento del grasso ma anche dalla mobilità del territorio e del suo movimento prima e dopo una possibile correzione. Anche i volumi di iniezione sono codificati per evitare eccessi di correzione.

Morpheus8, il dispositivo che scioglie i grassi e ferma le lancette

«Per quanto riguarda l’Ozempic face – conclude Di Pasquali – il meccanismo di “apparenza di invecchiamento” è aumentato dallo svuotamento repentino dei compartimenti adiposi superficiali, che determinano un cedimento dei tessuti. Per questo si deve intervenire, durante la terapia per prevenire cedimenti, con prodotti che stimolano la rigenerazione cutanea e, a fine dimagrimento, il ripristino dei volumi. A livello corporeo si possono utilizzare macchinari specifici per il dimagrimento meccanico. Ovviamente sarebbe preferibile che i pazienti, come stile di vita, praticassero un’attività fisica regolare. L’ultima via resta la chirurgia, se il tessuto in eccesso risulta troppo».

Un altro grande alleato per chi affronta un processo di dimagrimento è Morpheus8, un dispositivo elettromedicale di ultima generazione che combina i benefici della radiofrequenza con il microneedling per un rimodellamento adiposo sottocutaneo full body. Alternativa non chirurgica al lifting, questo dispositivo riesce a rassodare e levigare la pelle stimolando al tempo stesso la produzione di collagene ed elastina , frenando il naturale processo di invecchiamento di viso e corpo.


Semaglutide face: i rimedi della medicina estetica