Stop alle pratiche illegali: verso il diritto alla salute e alla bellezza sicura

Mai più morti per pratiche illegali: BTX Bar rilancia il diritto alla salute e alla bellezza sicura. Con Arcigay e Cest avviati percorsi agevolati per le persone trans

La morte di Mirela, donna trans di 44 anni deceduta a Pisa dopo un’iniezione clandestina di olio illegale, mette ancora una volta in evidenza due problematiche: lo stigma nei confronti delle persone trans e l’onerosità dei trattamenti di medicina estetica, da sempre appannaggio di un’élite. La medicina estetica, che può essere uno strumento fondamentale di affermazione di genere e di benessere psicofisico, non può restare accessibile solo a pochi, né essere lasciata in mano al mercato nero.

Pratiche come le iniezioni di silicone liquido, vietate in Italia dal 1993, continuano purtroppo a circolare nella comunità trans, dove la mancanza di accesso a cure sicure e accessibili spinge troppe persone verso scelte disperate e pratiche improvvisate, clandestine e pericolose. Le conseguenze sono devastanti: infezioni, complicanze irreversibili, mutilazioni chirurgiche distruttive e, come nel caso di Mirela, la morte.

Mercato nero e pratiche pericolose: il caso di Mirela rilancia la prevenzione e la sicurezza


“Il silicone liquido e l’olio sintetico, come il Syntol, possono causare embolie gravi, infezioni croniche, migrazioni del materiale e danni permanenti ai tessuti e ai vasi linfatici. Non esiste nessuna garanzia di sicurezza in questi interventi illegali- ricorda la Dott.ssa Camilla Di Pasquali, Medical Director di BTX Bar Italia-. I rischi includono contaminazioni batteriche o tossiche: senza controlli sanitari, senza tracciabilità e senza professionalità medica, non si parla di estetica ma di roulette russa”, aggiunge.


“La morte di Mirela- afferma Regina Satariano, Presidente Consultorio Transgenere che, per prima ha denunciato il caso permettendo l’avvio delle indagini- non può rimanere vana. Deve tradursi in prevenzione e tutela della salute in una società più inclusiva che non lasci le persone più vulnerabili nelle mani del mercato nero”.


BTX Bar, insieme ad Associazioni trans come CEST, TGenus, Gruppo Trans APS e Arcigay Rete Trans Nazionale ha avviato un percorso comune “Beyou” che prevede agevolazioni economiche dedicate alla comunità trans, proprio per sottrarre terreno alle pratiche clandestine e offrire un accesso reale a cure professionali, certificate e sicure.

Durante il BTX Café di giugno, evento culturale all’interno dell’ambulatorio medico di Porta Venezia a Milano, Associazioni e attivisti hanno denunciato la diffusione di interventi illegali ancora oggi praticati: dal silicone industriale iniettato senza igiene fino a prodotti contraffatti acquistati su canali non autorizzati.
Per questo BTX Bar rilancia oggi, con maggiore urgenza, il suo Vademecum per una Medicina Estetica Sicura, già presentato nei mesi scorsi, che raccoglie regole pratiche per riconoscere professionisti, prodotti e strutture affidabili e difendersi dal mercato nero.
Negli ultimi mesi sono stati intensificati i controlli, ma la repressione da sola non basta: serve cultura della sicurezza, serve responsabilità etica, serve garantire alla comunità trans l’accesso a soluzioni sicure e rispettose.


Per Miki Formisano, Presidente di CEST, associazione nella rete di Italia Trans Agenda “la morte di Mirela è una ferita aperta. Il suo corpo ci racconta di una società che ancora non offre alternative sicure e accessibili. Scegliere la sicurezza non deve essere un privilegio, ma un diritto”.
Per Christian Cristalli, responsabile politiche trans di Arcigay: “La clandestinità uccide. Non possiamo accettare che la mancanza di tutele, opportunità economiche e informazioni spinga le persone trans a rischiare la vita come nel caso di Mirela”.