Il BTX Café fa tappa a Roma in occasione dell’Ottobre Rosa: “la bellezza come un atto di cura”

Si è svolta mercoledì 22 ottobre a Roma, sul suggestivo galleggiante Ondina ormeggiato sulle sponde del Tevere, la terza tappa del BTX Café, il live beauty talk firmato BTX Bar, in occasione del mese dedicato alla prevenzione dei tumori al seno.

Tema dell’incontro: “La bellezza come un atto di cura”, un’occasione di dialogo e condivisione tra medici, pazienti e opinione pubblica per esplorare il ruolo dell’estetica come parte integrante del percorso di cura nelle pazienti oncologiche.

Qui il video integrale della terza puntata:

BTX Bar conferma ancora una volta il suo approccio centrato sulla persona e la sua visione “out of the box”, affrontando temi delicati come la malattia oncologica e la rinascita femminile con sensibilità, empatia e spirito costruttivo.

Il talk ha portato alla luce storie e riflessioni che toccano la vita quotidiana delle donne: il supporto psicologico che spesso non si riesce a chiedere, la parrucca troppo costosa, il trattamento estetico giudicato “frivolo”, il tempo sottratto al benessere personale, allo sport o alle relazioni.
La vita oltre la malattia, di donne che restano mamme, mogli, lavoratrici e caregiver insieme a un corpo e una psiche da ricostruire: è questo il filo conduttore delle testimonianze che hanno emozionato il pubblico, guidate dalla giornalista Laura Bastianetto

La voce delle donne: alla ricerca di un equilibrio nella metamorfosi

Il corpo femminile attraversa continue metamorfosi, dalla pubertà alla menopausa, influenzate da cambiamenti biologici, ormonali e sociali.
Il cancro al seno rappresenta una frattura profonda in questo percorso: impone trasformazioni radicali – chirurgiche, ormonali, identitarie – lasciando segni visibili e invisibili.

Luana Leccese – Wow Rowing Team

«Con la chemio avevo perso tutto: capelli, ciglia, sopracciglia. Mi guardavo allo specchio e non avevo più un volto» racconta Luana Leccese, del Wow Rowing Team, ancora in trattamento sperimentale. «La mattina dovevo disegnarmi completamente il viso. All’inizio guardavo i tutorial, perché non sapevo come fare. Anche in questo, le donne andrebbero aiutate: la malattia è una metamorfosi, spesso non ci si riconosce più».

Giusy Giambertone – Fondazione Prometeus ETS

A ricordarlo anche Giusy Giambertone, docente universitaria di Tricotecnica e tesoriere della Fondazione Prometeus ETS, che ha fondato la Banca della Parrucca, una rete solidale che permette alle donne che non ne hanno più bisogno di donare le proprie parrucche a chi non può permettersele. Perché la violenza economica si contrasta anche così, consentendo alle pazienti di risparmiare soldi per un esame diagnostico in più o semplicemente un aperitivo con le amiche.

«I capelli fanno parte della nostra identità – spiega – sono linguaggio non verbale, espressione di seduzione, simbolo di femminilità o di forza. Perdere i capelli, anche se per un trattamento salvavita, significa toccare con mano il senso della perdita. Restituire una parrucca significa restituire dignità».

Nadia Betti – Wow Rowing Team

Per Nadia Betti, Presidente del Wow Rowing Team, anche il canottaggio, la psicoterapia e un semplice aperitivo tra amiche possono essere “atti di cura”:

«Per noi la bellezza, lo sport e la condivisione sono tutte forme di terapia. Significa migliorare la nostra qualità di vita».

Bellezza o vanità. È un dilemma che le donne conoscono bene e può arrivare a risuonare come un pensiero intrusivo anche durante il decorso di una malattia.

La Dott.ssa Camilla Di Pasquali, fondatrice di BTX Bar, ha sottolineato come la medicina estetica possa essere un potente alleato psicologico e terapeutico per le donne in cura oncologica:

«Spesso le pazienti si sentono giudicate – o si giudicano da sole – anche davanti al medico estetico. Ma la medicina estetica in questi casi non deve essere considerata un lusso: è un vero e proprio atto terapeutico».

Fondamentale da parte del medico è l’empatia, che consente di intercettare le paure e i bisogni. Anche quelli che il paziente fa fatica ad esprimere. 

«Ogni sconfitta – ricorda Di Pasquali – è una sconfitta di tutti e due, ogni rinascita è una rinascita di tutti e due. La chirurgia plastica e la medicina estetica possono aiutare nello spirito a riprendersi qualcosa che la malattia ha tolto».

Dott.ssa Camilla Di Pasquali – Medical Director BTX Bar

Dello stesso avviso anche la Dott.ssa Daniela De Berardinis, Direttore Unità Operativa di Psicologia Clinica Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina Roma, che ha aggiunto: 

«La paura è un’emozione, l’abbiamo tutti davanti a una diagnosi che interrompe bruscamente una traiettoria di vita. La medicina estetica contribuisce attraverso il suo gesto ricostruttivo – anche metaforicamente – alla ricostruzione dell’identità. Insieme allo sport rimette insieme ciò che la malattia separa. È un gesto di riconnessione con la vita».

Dott.ssa Daniela De Berardinis – Psicoterapeuta


La prossimità come valore di cura

Il concetto di prossimità – nella medicina come nella società – è al centro della mission di BTX Bar, che per questa puntata del BTX Café sceglie di uscire dagli ambulatori per avvicinarsi alla vita e ai pazienti creando occasioni di dialogo, ascolto e riflessione condivisa.

Ogni talk diventa così un momento di educazione alla bellezza consapevole e orientamento alla cura, per accompagnare le persone nella ricerca della propria “la versione migliore di se stessi/e”.